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Ternana, la voce e il saluto di Tesser

Ternana, la voce e il saluto di TesserTuttoB.com
© foto di Federico Gaetano
mercoledì 27 maggio 2015, 19:20Flash news
di Fabio Tosti
fonte www.calcioternano.it

Una lunga intervista quella rilasciata da Attilio Tesser, nel pomeriggio odierno, in un noto hotel cittadino. Queste le sue dichiarazioni: “Non ho ricevuto nessuna chiamata dalla società quindi credo che non ci siano più i presupposti per continuare. Anzi la ringrazio per l’opportunità che mi ha dato in questo anno e mezzo. Quello che è stato chiesto in queste due stagioni è stato fatto, io sono stato felice della mia esperienza vissuta a Terni. Sono partito solo in questa avventura e ho terminato così la stagione, ma è un modo legittimo di portare avanti la propria azienda. Ho solo pensato, insieme ai ragazzi ed ai miei collaboratori, di lavorare per portare avanti l’obiettivo. Inoltre ho visto tanta gente credere in me e sentito tanta stima intorno alla mia figura: ringrazio tutti quelli che mi hanno mandato attestati di stima. Le critiche arrivate le ho rispettate tutte, sono costruttive e credo che mi siano servite per capire alcuni aspetti. Ho vissuto le problematiche della città perché in ogni parte dove sono andato ho cercato di dare il massimo a 360 gradi cercando anche di capire il tessuto sociale in cui lavoro. Da quando sono arrivato a Terni mi sono informato, la città vive di acciaierie e squadra cittadina e quindi non può tutto questo essere lasciato in disparte. Se comunque la società si facesse viva io valuto tutto, per adesso non ci sono stati i presupposti. Il momento più difficile si è vissuto durante la partita contro la Pro Vercelli, la sconfitta è stata ingiusta e li ho pensato al peggio ma la mole di occasioni avute mi ha fatto ricredere perché la squadra era in salute. Secondo me Dugandzic può percorrere la stessa strada di Avenatti, certo con caratteristiche diverse, ma il croato ha delle buone qualità e se meglio disciplinato tatticamente può far molto bene in serie B. Lo stesso vale per Milinkovic è ancora acerbo e non conosce il campionato italiano ma, se questi giocatori incominciano a lavorare con una squadra fin dal ritiro assemblando tutti i meccanismi, credo che possano essere utili. Le dieci sconfitte casalinghe vanno lette una per una, posso dire che imporre il proprio gioco è più difficile che giocare di rimessa. La maggior parte delle volte abbiamo fatto la nostra gara, molto spesso ci è mancata la finalizzazione. Spesso le squadre avversarie hanno segnato eppoi si sono chiuse a muro e per noi la qualità nel costruire l’azione ci è mancata.”