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La malattia è certificata: Avellino, si tratta di Castaldo-dipendenza

La malattia è certificata: Avellino, si tratta di Castaldo-dipendenzaTuttoB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 29 gennaio 2015, 17:00EDITORIALE
di Angelo Zarra

La sconfitta contro il Cittadella ha certificato i timori dei tifosi dell'Avellino: la squadra di Massimo Rastelli soffre di Castaldo-dipendenza. Chiuso nella gabbia di eretta dai difensori veneti e non al massimo della condizione per la febbre che lo ha debilitato in settimana, i biancoverdi non hanno potuto trovare il punto di riferimento in avanti affidandosi al lancio lungo in cerca di una magia del proprio guerriero.

Non è la prima volta che la formazione irpina si scioglie quando il proprio bomber non è in giornata. Nel periodo nero dell'Avellino, nella seconda parte di novembre, si erano visti i limiti della banda Rastelli con la squadra in difficoltà senza un giocatore in grado di prenderla in mano a centrocampo contro le squadre chiuse davanti alla propria area con le linee di difesa e centrocampo molto strette. Se gli acquisti in attacco attendono di ambientarsi al calcio cadetto per poter risolvere di cinismo sotto rete, la dirigenza irpina dovrà gioco forza sondare il calciomercato in cerca di un rinforzo a centrocampo.

La mediana biancoverde, in questa stagione, è formata quasi totalmente da incontristi con i vari Schiavon, Konè, Arini e D'Angelo. Se, nello scorso campionato, era stato uno dei punti di forza grazie agli inserimenti senza palla con un gioco prevalentemente sugli esterni, quest'anno si sta dimostrando uno dei talloni d'achille, con una squadra abile nel recuper pallone e azionarsi in contropiede (vedi la rete contro la Pro Vercelli nella passata giornata) più nel gioco palla. Il summit di mercato di ieri tra staff tecnico e dirigenza ha sottolineato questo aspetto e il presidente Taccone ha sguinzagliato il diesse De Vito e Diggì Taccone in cerca della pedina giusta. Occorre un centrocampista con personalità, abile nel giro palla e soprattutto in grado di trovare la giocata per spostare gli equilibri. Avellino, la malattia è certificata: ora tocca alla società trovare la cura sul calciomercato.