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Frosinone, nessun preziosismo e tanta umiltà: i segreti del primato in classifica

Frosinone, nessun preziosismo e tanta umiltà: i segreti del primato in classificaTuttoB.com
© foto di Cerquiglini Loris/LR Press
lunedì 13 ottobre 2014, 19:00EDITORIALE
di Laura Corsi

Domenica 12 ottobre, stadio Renato Curi, minuto 89: cross da destra di Musacci, gol di Federico Dionisi e un verdetto sancito: Frosinone primo in classifica. In un minuto di fotogramma rivediamo uno dei segreti del buon avvio di campionato della squadra targata Roberto Stellone. Proprio Federico Dionisi, acquistato dal Livorno a luglio, ne è il simbolo. Attaccante moderno, con una buona visione di gioco, attivo anche nella fase di non possesso, il gialloblù non aspetta l'assist, ma se lo conquista. Per la grinta e la volontà con cui affronta ogni sfida ricorda molto lo juventino Tevez. Lo stesso Musacci, Paganini, che a dispetto del suo omonimo violinista, ha concesso il bis ai tifosi, segnando contro il Catania un gol decisivo nei minuti finali, dopo quello contro il Bari allo scadere, Ciofani e Curiale sono la testimonianza di quanto di buono abbia fatto la società sul mercato. Se il reparto offensivo funziona, buona parte del merito lo deve a quello di centrocampo, l'ossatura di questa squadra, che articola e organizza un gioco veloce, fatto di ripartenze sulla fascia, sotto l'abile regia del capitano Alessandro Frara e di Robert Gucher, specialista dei calci piazzati. Cambiando zona del campo, passiamo alla difesa: solida senz'altro, con solo 5 gol al passivo, composta, ordinata e perfettamente incastrata, senza strafare in preziosismi: l'esatta metafora di questa squadra.