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Catania: silenzio assordante

Catania: silenzio assordanteTuttoB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 19 dicembre 2014, 12:00EDITORIALE
di Francesco Becciani

Non parlerà Giuseppe Sannino alla vigilia del match di campionato contro il Brescia. Non parlerà nessuno in casa Catania, seguendo il trend di una caotica settimana caratterizzata dalla confusione e dal silenzio. Non è stato annunciato da nessuno un silenzio stampa eppure nessun tesserato della società etnea ha parlato nel corso di questa settimana, come invece accade di consueto. Un silenzio che rimbomba assordante tra le mura di Torre del Grifo, fitte come quelle di un vecchio castello medievale dentro il quale sono arroccati segreti e progetti che solo pochi eletti hanno il privilegio di poter sapere.

Silenzio e confusione, due parole che solo per etimologia si dovrebbero escludere a priori. La prima indica calma e pacatezza, con assenza di movimento e quindi indice di una desumibile tranquillità. La seconda è sintomo di agitazione, di pressione, di azioni approssimative o fatte talvolta senza ragione. Un silenzio e una confusione che attanagliano ormai da tempo l’operato della società di Pulvirenti ma che in questa settimana sono diventate estremamente evidenti a tal punto che lo stesso presidente è stata l’unica nota rossoazzurra a rompere questo assordante silenzio. Due volte nel giro di pochi giorni, cosa mai successa prima, Pulvirenti ha parlato ma solo ad una testata giornalistica regionale, e non in una conferenza come si è soliti in queste circostanze. Una scelta selettiva la sua, perché? Per evitare domande scomode? Può darsi. Per evitare la pressione? Probabile. Perché non si trova fisicamente a Catania? Questo è quasi sicuro. Il numero uno etneo insieme a Pablo Cosentino si trovano a Milano, o almeno si sono trovati nel corso di questa settimana dove a Catania la tifoseria è insorta inesorabile schierandosi contro l’amministratore delegato etneo e contro l’operato di Pulvirenti. E’ questa lontananza il motivo del silenzio? Domande con risposte impossibili da dare ma che lasciano diversi spunti di riflessione.

La sensazione è che i vertici dirigenziali del Catania stiano tentando di passare un messaggio di tranquillità, mascherando con il silenzio l’incessante caos confusionario che si arrocca dentro le sedi societarie. Nella settimana del silenzio totale comunicativo l’epilogo degno di un finale a cinque stelle sarà proprio quello di Sabato. Non soltanto la società, ma in silenzio ci saranno anche i tifosi, almeno dentro le mura del Massimino. La protesta indetto dalla Curva Nord priverà la squadra del suo cuore pulsante e renderà lo stadio un ambiente surreale, dove Catania e Brescia si sfideranno a colpi di fioretto tentando di vincere senza farsi troppo male l’un l’altro, anche se, nella settimana del silenzio che spacca i timpani non ci sarà nessuno ad esultare per un goal, se non chi questo silenzio l’ha eretto e l’ha mantenuto stabile fino ad adesso.