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B al traguardo, i voti alla stagione: 10 al Crotone, 9 al Cagliari e...

B al traguardo, i voti alla stagione: 10 al Crotone, 9 al Cagliari e...
© foto di TuttoB.com
giovedì 26 maggio 2016, 00:00EDITORIALE
di Attilio Malena

Quarantadue giornate intense, spettacolari e ricche di colpi di scena: è ora di tirare le somme e giudicare l’operato delle società. Gli ultimi risultati dei play-off non influenzeranno le nostre scelte, mettetevi comodi e buona lettura.

Ascoli 6,5: neopromossa e autore di un campionato in linea con le attese, poste le basi per un ciclo importante. Con o senza Mangia la squadra non ha sofferto più di tanto grazie anche al colpo Cacia che ha garantito gol ed esperienza nei momenti difficili.

Avellino 6: la salvezza era l’obiettivo prefissato, raggiunto con qualche stento di troppo. Buon lavoro di Tesser e una zona play-off non troppo lontana poi la scellerata scelta Marcolin che ha fatto soffrire i tifosi irpini, Tesser è tornato rimettendo le cose a posto e chiudendo in maniera onorevole questo campionato. La società, presidente Taccone e il ds De Vito, lavorano bene da anni, garantendo plusvalenze e scovando giovani, ora però  ci si attende il salto di qualità.

Bari 6,5: per la piazza, blasone e per una tifoseria superlativa, si poteva fare di più. Squadra costruita bene ma con qualche pecca in difesa, Camplone ha dato nuove idee non sempre però affidandosi al gruppo ma al singolo, Dezi acquisto indovinato e messo nelle giuste condizioni di potersi esprimere al meglio cosi come Rosina.

Brescia 7: in una situazione difficile, tra mille difficoltà, le Rondinelle si confermano una realtà del calcio italiano. Grande girone d’andata, flessione nel girone di ritorno ma con un gruppo cosi giovane può anche starci. Futuro e plusvalenze per il Brescia ma anche per il calcio italiano, Morosini, Embalo, Mazzitelli, Kupisz e molti altri e un Boscaglia maturato, il tecnico ha dimostrato di poter lavorare bene anche fuori dal mondo Trapani.

Cagliari 9: vincere non è mai facile, società solida e un direttore sportivo come Capozucca che ha costruito una squadra competitiva e coperta in tutti i ruoli e poi Rastelli che ha saputo calarsi perfettamente nel ruolo adattandosi alle caratteristiche dei suoi giocatori sapendo gestire un gruppo non facile e concedendo il giusto spazio a tutti. Anche in A da protagonisti, complimenti ai sardi!

Cesena 7,5: stagione da protagonista nonostante tutti i problemi ormai noti. Un tecnico bravo come Drago che ha saputo far bene anche in Romagna, valorizzando giovani e garantendo la plusvalenza Sensi anche a gennaio, da Kessiè a Caldara, fino a Rosseti, senza mai tramutare la propria idea di calcio. Il Cesena deve molto alle idee illuminate di Rino Foschi ed un ottima stagione che va in archivio.

Como 4,5: in apnea sin dalla prima fase di campionato, dalla gestione sbagliata degli allenatori fino ad un organizzazione di squadra molto confusa. Gestita male anche la vicenda Ganz, Dolci ha provato a far il miracolo ma non ci è riuscito.

Crotone 10: le idee, il lavoro e la programmazione al potere. Il Crotone non è un miracolo, ma una realtà consolidata da anni che finalmente è riuscita a raccogliere i frutti. Uomo chiave come al solito Beppe Ursino, ossatura portante confermata e aggiunte fondamentali come Pol Garcia anche in corsa, e Ivan Juric che ha trasmesso la mentalità vincente alla squadra sin dal primo giorno di ritiro e una società seria con la stessa proprietà da venticinque anni. E’ stata la stagione del Crotone e di una impresa storica.

Latina 5,5: gestione confusa, salvezza ottenuta nel rush finale e una formazione che non è riuscita a confermarsi stabilmente nella parte destra della classifica. Gautieri non era un allenatore da treno in corsa ma alla fine l’obiettivo è raggiunto, per il futuro meglio non azzardare ulteriormente.

Livorno 4,5: le premesse iniziali erano ben diverse e la grande partenza ha tratto in inganno, da Panucci a Bortolo Mutti e Franco Colomba che non hanno dato nulla alla squadra, sono mancati a tratti anche i gol pesanti di un grande bomber. Difficile per il direttore Ceravolo fare di più a mercato inoltrato. E’ il coronamento di una non programmazione che va avanti da anni.

Modena 4: poco budget per Taibi per poter lavorare al meglio, da Crespo a Bergodi, i risultati non sono arrivati, progressi nel gioco ma non nei punti conquistati. Per la storia, la città di Modena avrebbe meritato una gestione meno improvvisata.

Novara 8: partiamo da inizio stagione, piemontesi neopromossi e con ambizioni di un campionato sereno. Rosa all’altezza e mercato da protagonista sia in estate che in inverno, a tratti a contatto con Cagliari e Crotone, dopo un calo improvviso, i play-off sono arrivati meritatamente dopo un grande campionato. Premiate le scelte di puntare su Evacuo e Viola, ottima la gestione dei giovani, Faragò e Dickmann su tutti.  Il futuro sorride ai piemontesi, nessun traguardo può essere precluso.

Perugia 6: annata senza acuti per gli umbri, Bisoli per la promozione o quanto meno per entrare nei play-off, obiettivo fallito. Squadra cinica e solida ma ha segnato davvero troppo poco per poter volare in classifica e soprattutto non ha mai avuto quella costanza di rendimento che serviva.

Pescara 7,5: dopo uno sfortunato play-off perso, il Delfino vola in classifica con un Lapadula in versione fenomeno. Sempre espresso un ottimo calcio, equilibrio difensivo perso e poi ripreso e un allenatore come Oddo che ci ha sempre messo la faccia, nel bene o nel male.

Pro Vercelli 6: un'altra salvezza da aggiungere all’albo d’oro, colpi mirati al posto giusto e un cambio d’allenatore che ha pagato. La società dimostra di saper fare calcio, senza strafare.

Salernitana 5,5: Torrente ha sbagliato tanto, dalla gestione degli attaccanti fino allo schieramento tattico, la società lo ha capito forse un po’ troppo tardi. Squadra con cuore che ha poche volte espresso un calcio brillante, buona la scelta di puntare su Odjer, autentica rivelazione dell’anno.

Spezia 7: Mimmo Di Carlo, dal suo arrivo ha sbarigliato le carte in tavola, costruendo una squadra a sua immagine e somiglianza. Cinica, non spettacolare ma tremendamente pratica e con un progetto ambizioso mai ridimensionato.

Ternana 6,5: nonostante una gestione societaria molto approssimativa, Breda lavora bene sul campo ed ottiene una salvezza tranqullla. Falletti è da Serie A e smentisce gli scettici sull’investimento fatto. Più chiarezza per il futuro e si andrà lontano.

Trapani 9: i siciliani hanno bruciato le tappe e raggiunto un terzo posto meritato alla luce dei più di quaranta punti ottenuti nel girone di ritorno. Unita d’intenti, programmazione, un direttore sportivo preparato e talentuoso come Faggiano, l’intuizione Petkovic testimonianza lampante e un tecnico come Cosmi, bollato come finito, sta dando tanto dal punto di vista motivazionale e tattico e una retroguardia granitica, Perticone in versione Serie A e Scognamiglio alla migliore stagione della carriera. Trapani modello di lavoro, è questa la più grande soddisfazione per i siciliani.

Vicenza 6: Pasquale Marino non ha confermato la stagione scorsa ricca di soddisfazioni, Franco Lerda ha dato quella scossa che serviva alla squadra, calandosi perfettamente nel ruolo di aggiustatore e motivando un gruppo che appariva già rassegnato.

Virtus Entella 6,5: nonostante i liguri non abbiano raggiunto i play-off, la stagione può considerarsi positiva. La retrocessione è stata assorbita ed è servita da monito per non dover più sbagliare, Aglietti ha spazzato via le critiche, stagione super per Caputo e buona per il resto della squadra.

Virtus Lanciano 6: spacciata a fine mercato di gennaio, Leone ha compiuto un vero e proprio miracolo sportivo con Maragiulo. Squadra viva e che non si è mai arresa nonostante i vari ostacoli, giocandosi ad armi pari le gare con tutti, anche con le prime della classe.