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GdS - Catanzaro, stagione finita per Ambrosino. Il post amaro: "Testa e cuore saranno con i miei compagni"

GdS - Catanzaro, stagione finita per Ambrosino. Il post amaro: "Testa e cuore saranno con i miei compagni"TuttoB.com
Ambrosino
martedì 7 maggio 2024, 10:56Catanzaro
di Marco Lombardi

"Catanzaro, stagione finita per Ambrosino. Il post amaro: 'Testa e cuore saranno con i miei compagni'", titola la Gazzetta del Sud. 

La lesione muscolare alla coscia destra terrà l’attaccante lontano dai campi per 30-40 giorni. E per le Aquile è una perdita pesante.

La bandiera bianca alzata da Giuseppe Ambrosino è stata la peggiore notizia che il Catanzaro potesse ricevere in questo momento. Col rischio che l’attaccante avesse finito la stagione il club, l’allenatore e lo stesso giocatore stavano facendo i conti dal weekend, quando la risonanza magnetica cui si era sottoposto il ventenne, venerdì, aveva dipinto un quadro dai tratti scuri e aumentato le preoccupazioni.

La società si è presa tutto il tempo possibile, però con quel genere di infortunio (lesione muscolare di secondo grado del semimembranoso della coscia destra con parziale interessamento dell’aponeurosi) non c’è niente da fare se non restare fermi 30-40 giorni. Quindi Ambrosino, ragazzo di Procida che il Catanzaro ha preso in prestito secco dal Napoli, i playoff sarà costretto a guardarli dall’esterno invece che viverli dall’interno, come avrebbe fatto e si era meritato giocando un girone di ritorno da protagonista. Il colpo da dietro ricevuto contro il Venezia è costato carissimo a lui e alle Aquile.

Il peso. Per Vivarini non è stato uno scherzo rinunciare a Ghion e D’Andrea, gli altri due che hanno chiuso prima per infortunio (muscolare il primo, a un ginocchio il secondo), tuttavia il play era già stato sostituito molto bene da Petriccione (sarebbe stato un jolly prezioso, ma non più un titolare fisso), mentre il secondo dava fantasia e qualità nell’uno contro uno, però non era ancora riuscito a incidere come ci si aspettava.

Ambrosino, al contrario, da più di due mesi era un punto di riferimento sul fronte offensivo grazie a un mix di caratteristiche che non possiede nessun altro degli attaccanti giallorossi: la capacità di far salire la squadra che in lui trovava una sponda sicura, la bravura nel proteggere il pallone spalle alla porta (quanti falli che ha incassato), la qualità nella manovra abbinata a visione di gioco e letture intelligenti, l’esuberanza fisica che gli aveva permesso di tenere testa senza troppi problemi anche a difensori extra-large come quelli di Cremonese e Venezia, che infatti non hanno rinunciato alle cattive maniere [...].