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Brescia, Javorcic: "Paura? No, nel calcio non esiste"

Brescia, Javorcic: "Paura? No, nel calcio non esiste"TuttoB.com
© foto di Marco Rossi/TuttoCesena.it
martedì 16 dicembre 2014, 18:20Brescia
di Riccardo Chiorzi
fonte bresciaingol.com

"Ho dormito poco, e non solo per mia figlia di 15 mesi... Tanti pensieri, tante emozioni: è un motivo di orgoglio entrare in uno spogliatoio dei 'grandi. Diciamo che sono 'curioso'...'". Apre così Ivan Javorcic la sua presentazione ufficiale come mister della Prima squadra. Gli occhi tradiscono un po' di giusta emozione, ma la voce è ferma e decisa: "Dobbiamo riguadagnare credibilità ripartendo da noi stessi. I giocatori devono assumersi le loro responsabilità, ma devono soprattutto fare i giocatori: non è giusto che se ne assumano troppe. Sono da 5 o sei anni nel settore giovanile, ho il vantaggio di conoscere l'ambiente e parecchi dei ragazzi. Voglio parlare con tutti loro, avere dei colloqui individuali, cercare di conoscerli nel quotidiano. E nonostante voglio che la mia entrata nello spogliatoio sia soft, vorrei che certi concetti entrassero velocemente. La formazione? L'ho sempre fatta io nella Primavera, la farò anche qui: il fatto che ci siano ragazzi di una certa età non vuol dir nulla sotto questo aspetto. Rischi per me nell'accettare la proposta? Normale che sia una grande opportunità ma anche un grosso rischio vista la situazione. Ma non ho paure, nel calcio non esiste la paura. Sono giovane, ma mi sono fatto le mie esperienze: ho un approccio positivo verso tutti i problemi, così deve fare la squadra. Sono una persona schietta e leale, sia con i più grandi che con i più giovani uso lo stesso approccio: non è l'età che conta, ma quello che hai dentro. E io sono una persona serena, che sa quello che vuole. Tatticamente? Ho le idee chiare, anche se non è il momento di stravolgimenti. La squadra ha bisogno di certezze e sicurezze. Di ritrovarsi. Io cerco sempre equilibrio nelle mie squadre, solidità, un unico pensiero. E so che le partite si vincono soprattutto per la convinzione che metti in quello che fai. Serve disciplina, dentro e fuori dal campo, perchè quello che fai fuori poi lo porti inevitabilmente all'interno del campo stesso. La difesa sarà a quattro: ad ora, è l'unica via e comunque è quella che preferisco. Ma nonmi precludo nulla a priori, spesso bisogna saper adattare le caratteristiche dei giocatori al modulo. Io ho molta stima e fiducia nei ragazzi, spero la cosa sarà reciproca. A gennaio le cose potrebbero cambiare? Non mi posso permettere di guardare così lontano... Gino Corioni? L'ho sentito, mi ha fatto l'in bocca al lupo... Da parte mia, cercherò di ridare orgoglio a questa città. Ivo Iaconi? Lo sentirò, certo. Molto presto. Per salutarlo e per ringraziarlo per la grande disponibilità che mi ha sempre dimostrato: dal punto di vista umano, mi dispiace parecchio. Possanzini? Poteva essere una soluzione, ma io mi fido molto di Stefano Preti con cui stavo lavorando nella Primavera. Per me, è l'uomo giusto per farmi il 'secondo'...".