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Bari, Donkor: "A Bari sto ricevendo grande affetto, voglio regalargli un sorriso"

Bari, Donkor: "A Bari sto ricevendo grande affetto, voglio regalargli un sorriso"TuttoB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 29 ottobre 2015, 19:20Bari
di Christian Pravatà
fonte www.fcbari1908.club

“Non chiedetemi che voto mi darei. Questo tocca a voi dirlo. Sono però contento della mia prestazione a Vercelli”. Così Isaac Donkor oggi rispondendo ai giornalisti intervenuti in conferenza stampa.

“Siamo stati chiamati in causa dal mister e abbiamo dimostrato che ci siamo anche noi giovani che non significa avere il posto assicurato, al contrario, dovremmo impegnarci di più aspettando un’altra opportunità. Se dovesse arrivare statene certi continuerò a mettere in difficoltà mister Nicola. Fino a qualche settimana fa lavoravo in modo differenziato per una pubalgia ed ora sto cercando di trovare il top della forma. Per il mio recupero devo ringraziare lo staff sanitario del Bari che mi ha sopportato e aiutato”.

Da piccolo attaccante, poi centrocampista ed ora difensore. “Mi trovo bene in questo ruolo, mi diverto e credo sia fatto su misura per me. Ogni giorno cerco d’imparare qualcosa in più per arricchire il mio bagaglio di esperienza”.

Un grande del calcio Beppe Bergomi lo ha definito pronto per la serie A. Donkor ringrazia e prende tempo. “In Serie A ci arrivano i grandi calciatori. Sto lavorando per diventarlo. Un giorno forse, chissà”.

Il Bari lo ha fortemente voluto. Per l’Inter rimane un’osservato speciale. “Da Milano mi seguono. Ora sono qui e sono contento di esserci. I baresi mi hanno regalato un affetto grandissimo ed ora tocca a me regalare loro un sorriso. Sarete voi a dirmi se sto andando bene e se sono riuscito nel mio intento”.

Quando il discorso si sposta dal calcio alla famiglia e alla sua fede, Donkor abbassa la testa emozionato tira il fiato e aggiunge: “Si sono molto religioso e questo mi aiuta a superare i momenti difficili. Ho iniziato a giocare a pallone vicino a Conegliano sognando di poter aiutare, un giorno, la mia famiglia. Mia madre lavora in un’industria di pollami ma spero, il prima possibile, di farla smettere”.